Alfabeto sillabico utilizzato per scrivere le parole straniere non provenienti dalla lingua cinese. I simboli del katakana sono un pò più spigolosi di quello dell'hiragana. Il termine katakana significa letteralmente "sillabario dei caratteri ideografici semplificati"; si potrebbe pensare che siano ideogrammi semplificati, invece la traduzione ha un altro significato. In particolare vuol dire che sono fonemi creati grazie a caratteri ideografici già semplificati un volta a differenza dell'hiragana dove i fonemi sono tratti direttamente da ideogrammi. Il katakana deriva da un altro sillabario, il Man'yogana (sillabario delle 10.000 foglie). Dai fonemi di quel sillabario sono stati creati i fonemi del katakana.
Il katakana un tempo veniva usato nello stesso modo dell'hiragana, essendo antecedente. Quando si iniziò ad usare l'hiragana, per un certo tempo vennero usati indistintamente l'uno o l'altro, ma da quando i giapponesi hanno iniziato a recepire parole straniere nella loro lingua (sprovviste la maggior parte di ideogrammi specifici per rappresentarle) si è usato il katakana per scriverle. Si tratta di parole di oggetti che i giapponesi non conoscevano o che hanno importato quando hanno iniziato a mettersi in contatto con le civilità occidentali. In generale quindi, il katakana si usa per le parole straniere (di qualunque nazione siano, esclusa la cina) e l'hiragana si usa per le parole giapponesi e molte cinesi entrate nel lessico giapponese fin dai tempi remoti.
Nella tabella che segue sono riportati tutti i fonemi del katakana. Premendo sul fonema desiderato vedrete l'animazione. Dopo la N non ci sono più animazioni, poichè sono gli stessi fonemi nigorizzati, quindi basta prendere il fonema non nigorizzato e aggiungete il nigori alla fine (che è uguale al nigori usato per l'hiragana).
A | I | U | E | O | |
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Vocali | |||||
K | |||||
S | |||||
T | |||||
N | |||||
H | |||||
M | |||||
Y | |||||
R | |||||
W | |||||
N | |||||
G | |||||
Z | |||||
D | |||||
B | |||||
P |
La trascrizione in katakana in alcuni casi non è fedele alla pronuncia della lingua originaria, in quanto i suoni non esistenti nella lingua giapponese non hanno i caratteri corrispondenti. Esso descrive i suoni stranieri come possono essere trascritti secondo la fonetica giapponese.
In pratica c'è; un sistema per scrivere ogni parola, anche con suoni italiani come gn, gl, mp, la elle, la vi e via dicendo...e lo vedremo nei prossimi articoli.