Durante il Periodo Heian le armature erano un insieme di ferro e cuoio, successivamente l'armatura si evolve a formare la famosa composizione fatta da lamine di ferro fissate da lacci in pelle o in seta, che ha caratterizzato tutta la storia del Giappone.
Per i giapponesi le armature non dovevano essere pesanti e ingombranti perchè sarebbe stato problematico nel combattimento avere i movimenti limitati, perciò nel costruire le armature si cercò di bilanciare il fattore protezione con la leggerezza.
Le armature fabbricate prima del XVI secolo erano note come yaroi, katchu, do-maru, haramachi, mentre quelle fabbricate dopo erano chiamate gusoku.
I componenti principali dell'armatura erano il pettorale, yoroi, l'elmo, kabuto, la maschera, ho-ate, le maniche, kote, gli schinieri, sune-ate, i pantaloni, koshi-ate.
Le armature complete venivano indossate solamente dai guerrieri d'alto rango, i sottoposti ne portavano soltanto alcune parti fatte di mariali meno pregiati. Le armature che sono conservate nei musei sono solitamente le armature complete dei guerrieri nobili e sono chiamate yoroi.
La parte più decorativa dell'intera armatura era senz'altro l'elmo, aveva svariate forme: di montagna, di testa di drago, di demone, tutti gli elmo presentavano un'apertura sulla sommità, chiamata "la sede del dio della guerra", che aveva il compito di permettere al dio di entrare in contatto con la mente del samurai.
La parte più caratterizzante era comunque la maschera, fatta di cuoio, ferro, acciaio, poteva essere costituita da uno o più pezzi ed aveva le sembianze di demone, coreano, barbaro, demone da naso lungo e persino da donna. La funzione della maschera era quella di riparare il viso e di equilibrare l'elmo.
La maschera e l'elmo offrivano una buona protezione ma impedivano al bushi di aprire la bocca, per cui si legge sui manuali militari che per bere i samurai utilizzavano uno stelo di bambù di una freccia.