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Aspetti biochimici

(effetto degli alcaloidi sull'organismo)
E' noto che gli alcaloidi hanno un'azione sull'organismo umano essendo in grado di interagire con i messaggeri cellulari (ormoni) e con i regolatori delle reazioni chimiche cellulari (enzimi) che governano i fenomeni biochimici del metabolismo (catabolismo ed anabolismo).

Tra i vari alcaloidi presenti in natura ed introdotti con la dieta quotidiana, le azioni esercitate dalla caffeina e dalla tema (teofilina) sui vari equilibri cellulari sono le più note. Importante è l'interazione con l'attività svolta dall'ormone adrenalina (ormone aminico, solubile nel plasma sanguigno, prodotto e secreto dalla parte interna di ghiandole poste subito sopra i reni). L'adrenalina ha azione su diversi tessuti ed organi: cuore, fegato, muscoli scheletrici e sul sistema vascolare.

E' importante dire che questo ormone è solubile in acqua e che le cellule degli organi e tessuti sui quali agisce non sono idrosolubili ma liposolubili (non solubili in acqua ma nei grassi).

L'effetto è simile a quello del doppio strato che si forma mettendo in un bicchiere acqua e olio non miscibili tra loro. Di conseguenza l'adrenalina per esercitare la sua azione, si lega ad una proteina all'esterno delle cellule dei suoi organi e tessuti bersagli. Normalmente durante l'attività fisica l'adrenalina in circolo, agisce sui tessuti, provocando l'aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e, molto importante, stimolando la degradazione del glicogeno epatico in glucosio ematico (cioè aumenta la presenza di glucosio nel flusso sanguigno prelevandone quantità idonee dai depositi del fegato).

Questa immissione di glucosio nel circolo sanguigno è una fonte di energia per le attività muscolari poiché il glucosio è su-bito utilizzabile nella contrazione. Questa azione è particolarmente evidente nelle situazioni di emergenza, perchè questo ormone è in grado in pochi secondi di liberare glucosio subito pronto per i movimenti muscolari e per l'attività cerebrale.

La sequenza che porta alla liberazione di glucosio in circolo da parte dell'adrenalina nella cellule del fegato è detta "effetto a cascata o "cascata amplificatrice". In seguito interverranno altri ormoni regolatori della curva glicemica nel tempo (glucagone che ha attività simile all'adrenalina ed insulina con attività opposta all'adrenalina, ecc.). Questo processo non funziona all'infinito, in quanto prima o poi depositi o lo sforzo diminuiscono.

Per bloccare la formazione del glucosio interviene un enzima detto forsfo-di-esterasi (= proteina) all'interno della cellula interrompendo le reazioni chimiche che demoliscono i depositi. Di conseguenza questo enzima riporta allo stato normale l'organismo.

Ingerendo caffè o tè immettiamo nella circolazione sanguigna caffeina e teofillina che sono in grado di prolungare ed intensificare l'attività dell'adrenalina, amplificandone l'attività ormonale.

Questo perché interferisce con l'enzima e gli impedisce di far cessare la "cascata amplificatrice" di conseguenza continua la formazione di glucosio. In pratica gli alcaloidi interferiscono con le normali attività dell'organismo o come durante l'attività fisica può dare effetti positivi.

Questa azione è valida solo in certi termini, cioè è correlata alla quantità e frequenza di consumo di caffè o tè nella dieta. Frequenza e consumo perchè, nel caso di abuso, l'organismo si "abitua" alla presenza della caffeina e della tema (teofillina) ed il meccanismo si satura, ottenendo l'effetto opposto a quello pensato (si possono rischiare patologie a carico dell'organismo). Nel caso invece di un consumo appropriato, tonifica e può dare un giusto stimolo alle normali attività del metabolismo.

Comunque esiste una risposta individuale nei confronti di questi alcaloidi ed ognuno di noi è più o meno sensibile nei confronti di questi alimenti e sostanze. In conclusione un consumo appropriato di queste bevande può coadiuvare la normale dieta individuale e favorire il buon funzionamento dell'organismo, così come i nostri antenati ci hanno tramandato, ormai, da secoli di storia alimentare.

 

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inserita il: 30/10/2006