É la forma di allenamento originaria della pratica del Tode, ed una forma di allenamento determinante per tutte le arti marziali tradizionali; Kata significa "forma, sequenza di tecniche prestabilite". Il Kata rappresenta sia l’espressione dello stile che le diverse generazioni di Karateca si sono tramandati, sia una serie di tecniche schematizzate che devono essere attentamente analizzate e comprese nella loro applicabilità, da chi esegue il Kata.
Il Kata raffigura un combattimento figurato con più avversari; la padronanza ed il controllo dell’esecuzione di un Kata stanno nel seguire l’ordine preciso di esecuzione, il giusto ritmo di tempo e la corretta energia impiegata tra un passaggio e l’altro del Kata.
Per allenare abilità motorie specifiche, il maestro Funakoshi, nello stile Shotokan, ha aggiunto e modificato alcuni Kata tradizionali del Tode, modificandone anche i nomi; in questo stile i Kata di Base sono i cinque Heian, che sono propedeutici ai Kata superiori come i Bassai, i Kanku ed i Ji; questi ultimi sono specifici per migliorare potenza e vigore (Kata Shorei), oppure rapidità e leggerezza (Kata Shorin).
Ciò che meglio caratterizza una scuola di karate è l'insieme dei suoi kata. Contrariamente ad altre scuole, che continuano a utilizzare le denominazioni usate a Okinawa, Funakoshi ha «giapponesizzato» le denominazioni classiche, che erano un misto di cinese e di dialetto di Okinawa. Cosi, quando lo stesso kata è praticato nello Shotokan e in un'altra scuola, la sua denominazione è doppia, ciò causa spesso delle confusioni. L'insegnamento e la trasmissione del karate sono avvenuti senza utilizzare la scrittura. Era anche generalmente proibito utilizzare la scrittura per fissare l'insegnamento ricevuto, e questo in tutte le forme di budo. E' per questo che i kata restavano nel campo della pratica fisica con un supporto orale. Quando c'era bisogno di scrivere il nome di un kata, per esempio per presentare un programma di dimostrazione in onore di una delegazione dell'imperatore della Cina, erano scelti ideogrammi corrispondenti alla pronuncia del nome dei kata. La scelta degli ideogrammi poteva dunque variare da un momento all'altro, a condizione che si pronunciassero nello stesso modo.