Il termine Khion significa "fondamentale, tecnica di base", e si riferisce allo studio ed all'esercizio di tecniche isolate o sequenze semplici di tecniche di base, come parate e attacchi di braccio o di gamba; la pratica sistematica del Kihon è relativamente recente e risale ai tempi del maestro Funakoshi che estrapolò dai Kata tradizionali queste tecniche in modo che l'insegnamento e l'apprendimento del Karate fosse più efficace e potesse essere seguito anche da persone inesperte nell'autodifesa.
Lo scopo del Kihon è la ripetizione precisa e meticolosa di tecniche di base, sia per il potenziamento muscolare, sia per fissare ed automatizzare tutte quelle sensazioni corporee che accompagnano la tecnica; è appunto questa raggiunta istintività che rende efficaci e naturali delle tecniche di difesa ed attacco, che frequentemente vengono adoperate in condizioni di stanchezza fisica e difficoltà ambientali.
Altro obiettivo da raggiungere nell'esercizio del Kihon ed allo stesso tempo conseguenza della padronanza tecnica, è l'autocontrollo; il praticante conosce quando e come usare la tecnica, se è in grado di controllarla in ogni istante del suo sviluppo, da quando vi sono le condizioni per portarla fino al momento di portare una successiva tecnica (in giapponese questo atteggiamento e consapevolezza viene indicato con Zanshin, "mente sempre all'erta").