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La via della spada

Secondo il bushido, nei periodi di guerra le spade sono lo strumento mediante il quale il pensiero dei samurai si concretizza in azioni. I professionisti della guerra si impegnano quindi a perfezionarle, decorarle e definirne le norme d'uso affinché la loro bellezza esteriore ne rispecchi la nobiltà dell'impiego. La spada simboleggia l'anima stessa del samurai e perciò è un oggetto sacro e prezioso. Solo ai samurai è consentito portare la spada lunga (katana) e quella corta (wakasashi). In coppia queste armi sono chiamate daisho.

Immagine esempio di Katana

Le spade sono costituite da vari pezzi:

  • la lama ()
  • l'impugnatura (TSUKA)
  • la guardia (TSUBA)
  • il fodero (SAYA)

Le katane vengono nominate diversamente se hanno periodi di forgiatura diversi:

  • Koto, spade antiche fabbricate dal 900 al 1530
  • Shintô, spade nuove fabbricate dal 1530 al 1897
  • Shin-shintô, spade nuovissime fabbricate dopo il 1897

La spada in Giappone è considerata come un Kami e per questo può dare la vita e dare la morte, quindi ha molti poteri soprannaturali.
Gli ideogrammi cinesi chien, per la spada a doppio taglio e tao per la spada ad un taglio costituiscono quasi sicuramente quelli giapponesi di ken e to, che pronunciati insieme indicarono ogni tipo di spada in Giappone. Secondo la leggenda è al tempo dell'imperatore Mommu (697-698) che venne inventata la katana, destinata a diventare l'arma più usata dai guerrieri giapponesi e che nessun altro paese al mondo è mai riuscito a riprodurre. Le prime spade furono forgiate da cinesi e coreani, solo in un secondo tempo, IX secolo, con l'affermarsi della classe dei samurai il Giappone sviluppa una propria tecnologia di lavorazione dell'acciaio temperato.

    

Il fabbro era molto importante per la fabbricazione delle spade, era da lui che l'arma riceveva tutte le caratteristiche importanti e spirituali che ne caratterizzavano l'importanza, non occorreva solamente abilità tecnica del forgiare, ma il fabbro doveva possedere qualità spirituali che infondeva nella spada da lui costruita, non per niente il fabbro era spesso di nobile origine e doveva condurre un'esistenza pacata e dignitosa, quasi religiosa, attenendosi a precise regole comportamentali nel rito della creazione della katana. Ogni famiglia di forgiatori aveva delle tecniche personali che venivano tramandate in generazione in generazione.
I figli dei samurai, invece, ricevevano in eredità, dopo la morte del loro padre, la sua katana, ma la poteva utilizzare solo dopo il quindicesimo anno d'età, i figli dei samurai prima dei quindici anni si potevano riconoscere perché portavano un altro tipo di spada, la mamori-gatana, che era più che altro un talismano che un'arma.
Il samurai non si separava quasi mai dalle sue due spade, solo in occasioni speciali quali visite ed incontri o quando si recava nelle case da te, doveva per forza fare a meno della spada grande (katana), poteva però tenere la spada piccola (wakizashi) detta "la guardia del suo onore".

 

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inserita il: 14/11/2006